LA CITTÀ DI SANTACANGELO

La nostra città

Santarcangelo di Romagna è un paese speciale: 7 Km dal mare, 20 da Cesena e 10 da Rimini, confinante con la strada S.S. n.9, è facilmente raggiungibile da qualunque posto si arrivi. Deve il suo nome al Santo Arcangelo Michele, ma per distinguersi da altre località che portano lo stesso nome lo si scrive per intero.
Sorto intorno alla sua Pieve, il monumento più antico della città, con le prime invasioni barbariche si spostò verso la collina detta Monte di Giove, antico borgo ancora oggi abitato, sviluppandosi, intorno al 1700, verso il piano generando la Santarcangelo di oggi.

L’atmosfera è quella del grande borgo dove si respira prepotentemente la forte identità romagnola: case e palazzi ben curati, caratteristici ristoranti e osterie, viuzze e scalinate che sbucano in animate piazzette dove l’ospitalità è nell’aria. Santarcangelo, con la sua aria nobile e misteriosa, per la sua storia secolare, i suoi luoghi millenari come la Pieve, per l’intrico dei paesaggi che riposano nel suo sottosuolo, per il suo essere capitale della poesia dialettale e per le sue tradizioni ancora vive. Molto deve anche ai suoi monumenti, alle misteriose grotte, alle sue tradizioni, all’ottima cucina, alla sua gente e alle sue fiere che attirano migliaia di persone.

Santarcangelo di Romagna offre al visitatore curiosità e testimonianze storiche. I monumenti più visitati sono le grotte scavate nel tufo del colle Jovis che traforano il centro storico. Accanto alle grotte si erge la bella chiesa collegiata, costruita nel ‘700. Da visitare tutto il centro storico sul colle, con le sue strette vie dette “contrade”. La torre dell’orologio o Campanone, dell’800, è testimonianza del simbolo laico della città. Poco lontano è la rocca Malatestiana, dove la leggenda vuole che si consumasse la vicenda di Paolo e Francesca. Dalla torre si domina poi un panorama unico. Di fiere a Santarcangelo di Romagna, già si scriveva nel 1272 e la più vecchia è sicuramente la “Fiera degli Uccelli” (29 Settembre), ma la più importante non solo per la città e per il territorio riminese, ma per tutta la Romagna e l’intera Valmarecchia è la “Fiera di San Martino”, che si svolge intorno all’11 Novembre (giorno di San Martino), richiamando migliaia di visitatori ed oltre all’enorme mercato degli ambulanti, all’esposizione delle macchine agricole, agli spettacoli, al luna park, ai cantastorie: il cibo in questa fiera ha un’importanza primaria. Eppure nonostante il cibo la faccia da padrone, la fiera di San Martino è per eccellenza la fiera di bec, dei cornuti, la cui testimonianza è racchiusa in un simbolo ammiccante e provocatorio: il paio di corna che pende dall’arco trionfale di Clemente XIV nella piazza centrale di Santarcangelo. Questo insieme di ideali, di valori, di modo di sentire, di tradizioni è ciò che comunemente viene definito l’identità di una comunità. Santarcangelo sente con forza questa identità e di ciò è orgogliosa.